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2023
prodotto nuovo
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Strumento solido e costruito senza alcuna economia, Hydrasynth dispone di ampio pannello frontale e comandi ergonomici, e quattro ottave di tastiera, con accurata meccanica e feeling eccellente, sensibile alla velocity e, cosa assai rara ormai, all’after-touch polifonico. Possibile l'estensione attraverso i tasti octave up/down, accanto a quello denominato chord; Pitch e Modulation Wheel possono illuminarsi di colori RGB selezionabili in fase di salvataggio della patch. Sopra tutta l'estensione della tastiera corre un ribbon controller che opera in tre modalità distinte: Pitch bend mode: per il controllo dell’intonazione degli oscillatori (escursione continua del pitch oppure passi di tono/semitono secondo scale memorizzate); CC control mode: per la generazione di MIDI CC da impiegarsi poi come sorgente di modulazione interna ed esterna; Theremin mode: per gestire il pitch in maniera continua e generare gli inviluppi.
Nel pannello frontale trovano posto la sezione per il controllo dell’arpeggiatore, quella per le connessioni CV/Gate e la cosiddetta Main Systems per il richiamo e il salvataggio delle patch, con relativo encoder rotativo a step per il browsing dei suoni, e richiamo visivo a LED RGB con differente colore per ogni categoria strumentale.
Notevole il sistema di editing dei parametri timbrici, che lavora sulla combinazione della sezione Master Control e quella Module Select: la prima agisce tramite otto encoder rotativi con corona di LED bianchi, su altrettanti parametri visualizzati nel display principale. I parametri sono quelli del blocco funzionale selezionato nella sezione Module Select, dove di fatto si ha sotto le mani la catena di sintesi di Hydrasynth: qui ogni pulsante rappresenta un modulo di tale catena, e una volta selezionato quello desiderato si entra nel suo editing grazie agli otto encoder.
Infine la sezione per i controlli di filtro: disponibili due filtri indipendenti, configurabili in cascata (serie) o in parallelo, con controlli per cutoff, risonanza, Drive/Morph, profondità di intervento bidirezionale di Env 1 e di LFO 1. Due pulsanti consentono di assegnare tali controlli al primo o al secondo filtro.
Hydrasynth offre molteplici opzioni di connessione: nella parte posteriore troviamo un’uscita stereo su jack TRS bilanciati, due jack assegnabili per pedale sustain ed espressione, porte MIDI In/Out/Thru e USB, connettore di sicurezza Kensington; sul pannello frontale trovano posto sette minijack della sezione CV/Gate per il patching di Hydrasynth con macchine modulari e semimodulari, con supporto a numerosi standard
Basato su un’architettura di wavetable + filtraggio sottrattivo, grazie a un pannello di controllo ben studiato, alle tante possibilità di filtraggio e modulazione, alla modalità di gestione della wavetable, garantisce una varietà timbrica infinita e notevole:
tre oscillatori con pool comune di 219 forme d’onda a ciclo singolo: mentre l’oscillatore 3 ne può sempre impiegare una per volta, gli oscillatori 1 e 2 possono creare ciascuno una propria Wavelist di otto waveform. Il segnale degli oscillatori 1 e 2 può essere ulteriormente processato, attraverso i moduli Mutator, e ben sette diverse tipologie di elaborazione della waveform di partenza:
FM-Linear, Wavestack, Hard Sync, Pulse Width, PW-Squeeze, PW-ASM, Harmonic Sweep. I moduli Mutator possono dosare il segnale in uscita con un comando Dry/Wet, e la generazione timbrica può essere arricchita anche dal generatore di rumore bianco/rosa/marrone e dal Ring Modulator che processa segnali selezionabili da OSC1, OSC2, OSC3, Noise, tutte le uscite dei Mutator e i segnali External Mod 1 e 2. Dopo il blocco oscillatori il segnale entra in un mixer ove ognuno dei generatori sopra descritti ha il proprio comando di livello, panpot e Solo.
Hydrasynth è versatilissimo anche nel comparto modulazioni: sono a disposizione cinque inviluppi del tipo DAHDSR (Delay, Attack, Hold, Decay, Sustain, Release) e cinque LFO dal comportamento molto articolato, con ben 10 waveform ciascuno (Sine, Triangle, Square, Saw up, Saw down, S&H, Low random, Noise, Pulse Width 25%, Pulse Width 12,5%). Il tutto gestibile tramite matrice di modulazione a 32 percorsi
Sul versante effetti, troviamo 3 blocchi: i Pre-Effect (Chorus, Flanger, Rotary, Phaser, Lo-Fi, Tremolo, EQ, Compressor) processori di ambiente (delay di tipo Tape, Ping-pong, Analog, Pitch Shift, Reverse, Filter Delay; e riverbero di tipo Room, Hall, Shimmer, Cloud, Dark Space). Infine il blocco Post-Effect (Chorus, Flanger, Rotary, Phaser, Lo-Fi, Tremolo, EQ, Compressor con side chain).
Molto potente anche la sezione Arpeggiator: modalità Up, Down, Up/Down, Up&Down, Random, Note order, Chord, Pattern, estensione dell'arpeggio su una, due, tre o quattro ottave. controlli per Swing, tempo di Gate e Ratchet
Hydrasynth è dotato di ben cinque banchi da 128 patch l’uno. La selezione delle patch è facilitata da un browser integrato e da un feedback visivo RGB che illumina di colori diversi la manopola centrale di selezione, e le due wheel pitch e modulation.
Caratteristiche tecniche: